Re: BALKAN SPAIN. Era: LA COSTITUZIONE DELLA BUTIFARRA
sigmund, tu realmente eres petulante ,con mayusculas.
"sigmund" <sigmund@nospam.net> escribió en el mensaje
news:b4dea$43a5231a$506d7ce5$28818@news.chello.at...
y tu, repollo, eres un petulante.. que digo un petulante.. un tontito, porque
petulante presupone una calidad que tu no tienes, ni en la enfermedad.
Ripolles wrote:
> Gurriato ,eres un crack
> Solo te falta escribir en Croara ,en Bosnio y en Aranés.
> Que no decaiga la fiestas.
>
> "Gurriato" <patanegra@netnitco.net> escribió en el mensaje
> news:aZednQX8WreN-z_eRVn-jw@netnitco.net...
>
>>I fatti. Il parlamento catalanoasco approva la riforma statutaria.
>>Intanto però lo stesso giorno il presidente del parlamento di Catalogna
>>consegna al suo omologo di Madrid la proposta separatista perché venga
>>sottoposta alle Cortes. Nucleo centrale del piano è la trasformazione de
>>la Catalogna in stato independente, in pratica la separazione unilaterale
>>dal resto del paese. Dopo averci pensato un po' Zapatero dichiara che il
>>"Estatuto" è accettabile e che, contrariamente a quanto richiesto dai
>>popolari, saranno le Cortes a dichiararne l'amissibilità. della riforma
>>statutaria. Balkan Spain, titolava qualche giorno fa il New York Times in
>>un suo editoriale. Questi cazzoni del Tripartito veramente hanno coglioni.
>>
>>Uno sguardo agli avvenimenti degli ultimi mesi aiuta a capire che in
>>realtà il farabutto Zapatero è più parte del problema che della soluzione.
>>Fu infatti il imbroglione Zapatero, appena insediato, a dichiarare che
>>qualunque riforma statutaria fosse stata approvata dal parlamento
>>autonomico catalano sarebbe stata recepita a Madrid senza modifiche (a
>>Vitoria hanno preso appunti). Fu Zapatero, il più grande vaffanculo che
>>ho mai conosciuto, nel corso di un dibattito parlamentare, a dichiarare
>>che il concetto di Spagna come nazione avrebbe dovuto essere interpretato
>>con maggiore "flessibilità". Flexibility, my foot!
>>Quello gustafave Zapatero ha un gran dono. Tutto che tocca finisce in
>>merda.
>>
>>Fu Zapatero a ricevere con tutti gli onori la riforma statutaria in un
>>chiaro segno di rottura con la politica del suo predecessore che rifiutava
>>qualsiasi contatto istituzionale con i rappresentanti del nazionalismo
>>estremista. E' stato Zapatero a legare i destini del suo esecutivo
>>all'alleanza con gli indipendentisti catalani di Esquerra Republicana,
>>permettendo loro di assumere un ruolo decisivo non solo nella politica
>>autonomica ma anche nel congiunto dello stato spagnolo. E' stato il
>>Partito Socialista Catalanio ad avvicinarsi sempre di piu alle posizioni
>>di Esquerra Republicana nell'intento di accreditarsi come rappresentante
>>della "nazione" catalana alla stregua dei movimenti più radicali tanto da
>>provocare forti dissensi perfino al proprio interno: non tutti - nemmeno
>>tra i socialisti - sono disposti a seguire l'avventurismo degli Maragall.
>>Il tutto mentre l'alleato Carod (Segretario di Esquerra Republicana)
>>minaccia fuoco e fiamme nel caso la roforma statutaria non vada a buon
>>fine.
>>
>>Zapatero ha aperto un vaso di Pandora che adesso non riesce a chiudere
>>senza l'aiuto di coloro che fino a ieri aveva tentato di emarginare con il
>>suo settarismo: i popolari. I quali, se sapessero fare opposizione,
>>avrebbero un'occasione irripetibile per smascherare tutte le
>>contraddizioni del governo più ideologicamente ostile nella storia della
>>giovane democrazia spagnola ma, non avendo ancora assorbito lo shock
>>post-traumatico da sconfitta elettorale, sembra non vedano l'ora di fare
>>da stampella ad un esecutivo in balia dei venti.
>>
>>Il punto interrogativo è d'obbligo al momento, anche se la prospettiva non
>>è del tutto irrealistica se si considerano due fattori essenziali: la
>>storia insegna che il dialogo con il nazionalismo estremista può
>>proseguire solo finché le sue pretese non vengano disattese ."Negoziare"
>>(a.ka. El Chantaje) nell'accezione che il nazionalismo intransigente
>>assegna a questo termine significa spesso discutere con una pistola
>>puntata alla tempia dell'interlocutore.
>>
>>La Spagna è tradizionalmente terreno fertile per scontri ideologici
>>esasperati. A livello di opinione pubblica quello in corso non è
>>considerato tale: lo si vede più che altro come l'ennesimo contenzioso tra
>>partiti nazionali e autonomisti. Ma stavolta le spiegazioni rassicuranti
>>potrebbero non bastare perché è stato compiuto un salto di qualità nelle
>>rivendicazioni nazionaliste e di fronte ad una rottura costituzionale
>>evidente la reazione da parte delle istituzioni è stata, nonostante tutte
>>le dichiarazioni di principio, debole.
>>
>>Il Statuto sarà bocciato dal parlamento ma Maragall, questo buzzone,
>>figlio d'una troia, ha già pronto il passo successivo: la convocazione di
>>un referendum independista nella Catalogna che, nelle sue intenzioni (e
>>probabilmente nella realtà, data la prevedibile astensione di buona parte
>>della popolazione) ratificherà quella che lui definisce la "volontà del
>>popolo catalano" e che altro non sarà invece che l'ennesima manipolazione
>>ideologica. Nonostante Zapatero si sia dato molto da fare per abrogarla,
>>esiste una norma del codice penale che punisce questo tipo di iniziativa
>>da parte dei presidenti autonomici. Tutti si augurano che la miccia sia
>>disinnescata in anticipo, perché quello potrebbe essere davvero un punto
>>di non ritorno. A Barcellona e a Vitoria (non dimenticate il Pais Vasco)
>>si scriverà nei prossimi mesi il futuro istituzionale di questo paese. Non
>>resta che sperare che, tra una commissione e una santa alleanza, a Madrid
>>qualcuno trovi tempo e coraggio per una risposta politica seria. Prima che
>>faccia notte.
>>
>> GAMBA DI LEGNO
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